Imprese italiane e Meeting Industry
di Alessandra Carminati
ASERI-Università Cattolica
Nel 2014 gli eventi aziendali hanno rappresentato il 56% del totale degli eventi promossi da associazioni, aziende e istituzioni e organizzati in Italia, sui quali tradizionalmente si focalizza il settore della meeting industry, totalizzando il 40% dei partecipanti complessivi e il 38% delle presenze.
È quanto emerso dal primo Rapporto di ricerca dell’Osservatorio Italiano dei congressi e degli eventi (Oice), promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta scuola di economia e relazioni internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica, presentato a Roma il 24 novembre scorso.
La ricerca ha rilevato che in Italia nel 2014 si sono svolti complessivamente 308.912 eventi con un minimo di dieci partecipanti (per il 77,3% promossi da associazioni, aziende e istituzioni), che hanno fatto registrare 25.534.011 partecipanti e 38.237.617 presenze.
Dal punto di vista dell’offerta delle strutture per eventi, gli alberghi congressuali e gli spazi non convenzionali (oltre alle sedi aziendali, i parchi divertimento, le tenute agricole, i ristoranti, i centri commerciali, gli stabilimenti termali ecc.) sono state le strutture che nel 2014 hanno maggiormente concentrato la propria attività sugli eventi promossi dalle aziende.
Il Rapporto presentato dall'Osservatorio rileva chiaramente l’importanza che il mercato dei congressi e degli eventi riveste per l’economia italiana in termini di ricchezza di infrastrutture e di volume di attività. Questa indagine costituisce la prima fase di un più ampio progetto di ricerca che intende approfondire la conoscenza sia delle caratteristiche delle sedi operanti in Italia, sia dell’impatto che l’attività dei diversi operatori ha sul territorio in termini economici. I dati attualmente forniti possono già offrire uno spunto di riflessione per le imprese che operano nel settore e costituire una base conoscitiva di partenza per delineare le strategie di sviluppo dei territori e le politiche necessarie a migliorare la competitività del sistema delle infrastrutture.
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